E fiquem com um pedaço de La Forma dell’Acqua que, como previsto, não está me decepcionando nadinha… Tradução amanhã ou depois. Os negritos são meus.

Il signorino Giacomo è il classico esempio di figlio di papà, aderentissimo al modello, senza uno scarto di fantasia. Il padre è notoriamente un galantuomo, fatta eccezione di una pecca di cui dirò in seguito, l’opposto della bonarma Luparello. Giacomino abita con la seconda moglie, Ingrid Sjostrom, le cui qualità ti ho già a voce illustrate (…). Ti faccio l’elenco delle sue benemerenze, almeno quelle che io ricordo. Ignorante come una cucuzza, non ha mai voluto né studiare né applicarsi ad altro che non fosse la precoce analisi dello sticchio, eppure è sempre stato promosso a pieni voti per intervento del Padreterno (o del padre, più semplicemente). Non ha mai frequentato l’università, pur essendo iscritto a medicina (e meno male per la salute pubblica). A sedici anni, guidando senza patente la potente macchina del padre, travolge e uccide un bambino di otto anni. Praticamente Giacomino non paga, paga invece il padre, e assai profumatamente, alla famiglia del bambino. In età adulta costituisce una società che si occupa di servizi. La società fallisce due anni dopo, Cardamone non ci rimette una lira, il suo socio a momenti si spara e un ufficiale della guardia di Finanza che vuole vederci chiaro si trova di colpo trasferito a Bolzano. Attualmente si occupa di prodotti farmaceutici (figurati! Ha il padre che gli fa da basista!) e spende e spande in misura di gran lunga superiore ai probabili introiti.

Appassionato di macchine da corsa e di cavalli, ha fondato (a Montelusa!) un Polo-club dove non si è mai vista una partita di questo nobile sport, ma in compenso si sniffa che è una meraviglia.

Se dovessi esprimere il mio sincero giudizio sul personaggio, direi che trattasi di uno splendido esemplare di coglione, di quelli che allignano dove ci sia un padre potente e ricco. All’età di anni ventidue contrasse matrimonio (…) con Albamarina (per gli amici, Baba) Collatino, alta borghesia commercializia di Palermo. Due anni dopo Baba presenta istanza di annullamento del vincolo alla Sacra Rota, motivandola con la manifesta impotentia generandi del coniuge. M’ero scordato: a diciotto anni, vale a dire quattro anni prima del matrimonio, Giacomino aveva messa incinta la figlia di una delle cameriere e l’increscioso incidente era stato al solito taciato dall’Onnipotente. Quindi i casi erano due: o mentiva la Baba o aveva mentito la figlia della cameriera. A parere insindacabile degli alti prelati romani, aveva mentito la cameriera (e come ti sbagli?), Giacomo non era in grado di procreare (e di questo si sarebbe dovuto ringraziare l’Altissimo). Ottenuto l’annullamento, Baba si fidanza con un cugino col quale aveva già avuto una relazione, mentre Giacomo si dirige verso i brumosi paesi del nord per dimenticare.

In Svezia gli capita di assistere a una specie di auto-cross massacrante, un percorso tra laghi, dirupi e montagne: la vincitrice è una stanga bionda, di professione meccanico e che di nome fa appunto Ingrid Sjostrom. Che dirti, mio caro, per evitare la telenovela? Colpo di fulmine e matrimonio. Ormai vivono assieme da cinque anni, ogni tanto Ingrid torna in patria e si fa le sue corsettine automobilistiche. Cornifica il marito con svedese semplicità e disinvoltura. (…) Corre voce, assolutamente non controllabile, che magari* l’austero professor Cardamone padre ci abbia inzuppato il pane con la nuora. E questa sarebbe la pecca di cui ti ho accennato all’inizio. Altro non mi viene a mente. Spero d’essere stato pettegolo come desideravi.

Nicola.

*magari em italiano quer dizer “talvez”, ou então, quando está no exclamativo, vira “quem dera!”. Em siciliano quer dizer “também”.